Poi succede così. Succede che arriva un giorno in cui tocca anche a te. Diventare la cliente di te stessa. Succede che quell’amore che ti prende nel realizzare un’idea creativa si raddoppia perchè sei tu stessa a riceverlo.
L’allestimento della confettata si concretizza in una tavolata imbandita di passione e trasporto con cui vuoi deliziare ogni invitato. Amo le asimetrie, le composizioni disomogene, le associazioni inattese, che creano movimento e piacevole sconcerto. I confetti sono custoditi volutamente dentro a contenitori di svariate forme: ampolle, calici, coppe e alzate di vetro, qualche barattolo di latta bianca, traforata come un merletto. Gli accostamenti si impreziosiscono con i giochi di luce, tra lanterene e lumini discreti, e fili di minilucciole che fanno da passamano al procedere dello sguardo. Ho scelto i colori della purezza e della delicata femminilità, l’avorio e il rosa cipria, che hanno accompagnato, alternandosi e mescolandosi, i dettagli di ogni particolare sponsale. Le bomboniere sono nominative. Pechè sentirsi chiamare col proprio nome è sentirsi sempre profondamente amati. Perle scivolano tra “le bianche e seducenti saette di zucchero” e una delicata pioggia di cuori si posa sul tovagliato increspato con il tulle a contrasto. Due piccole cornici dal sapore shabby guidano, interpretano e valorizzano il significato di ciò che si presenta agli occhi.
insomma, mi sposo. E confettata sia!